È appena uscita, per i tipi di Ritter in collaborazione con la Fondazione J. Evola, la raccolta completa degli articoli pubblicati dal filosofo su L’Italianodi Pino Romualdi. Si tratta di una delle collaborazioni più lunghe e multiformi di Julius Evola. I suoi contributi – una quarantina, mai raccolti sinora in volume – spaziano dalla critica del costume alla letteratura, dalla storiografia al teatro, non disdegnando incursioni su fatti d’attualità legati alla politica italiana e internazionale. Dalle pagine e tra le righe di quest’ampia raccolta emerge anche la forte attenzione del tradizionalista verso la rivista, il suo direttore e i suoi collaboratori, insieme alla sua visione del mondo, nemica dei conformismi, inattuale e controcorrente.
«Soprattutto nel periodo in cui è uscito in fascicoli» scriverà Evola, «all’Italiano si deve riconoscere il merito di esser stata quasi l’unica rivista del MSI che, a parte la politica, ha dato un contributo valido nel senso di quella che si potrebbe chiamare una “cultura impegnata di Destra”. Nella rivista non ci si è fermati alle solite parole d’ordine approssimative “nazionali”: essa ha pubblicato articoli con idee, uomini e giovani forze animate da vera fede, concernenti problemi seri sulla dottrina, sul costume, sulla revisione della vita, su revisioni storiche, non rifuggendo da un anticonformismo nei riguardi di alcune formule stereotipe del partito».
Il volume è curato da Alberto Lombardo, collaboratore di diverse testate e curatore di alcune raccolte di scritti di Julius Evola (Il mistero iperboreo, 2002; Augustea. La Stampa, 2006; Il mistero dell’Occidente, 2021) e di Adriano Romualdi (Le ultime ore dell’Europa, 2004; Correnti politiche e ideologiche della destra tedesca, 2013; Lettere ad un amico, 2013), nonché direttore del Centro Studi la Runa.