La rivincita del Barone: Evola in America e in Russia

Domenica 24 dicembre 2023, alla libreria “Dal” di San Pietroburgo, è stata presentata la versione russa dell’opera di Gianfranco de Turris Julius Evola. Un filosofo in guerra (1943-1945), stampata da Vladimir Dal pochi mesi fa. Il libro, di cui in Italia è appena uscita anche la nuova edizione aggiornata per i tipi di Mursia, è stato presentato da Dmitry Moiseev, dottorato in Scienze Filosofiche presso la Higher School of Economics. A lui si deve la prefazione alla traduzione del libro di de Turris, insieme alla curatela scientifica del testo, articolatasi anche in molte note esplicative ad uso del lettore russo.
Nella sua prolusione, Moiseev ha parlato dell’autore del libro, attuale Presidente della Fondazione J. Evola, nonché dell’opera stessa, uno studio unico che fa luce per la prima volta sul periodo più misterioso nella vita del filosofo romano. Introducendolo, il relatore ha parlato delle attività compiute da Julius Evola nel corso della Seconda guerra mondiale, del suo traumatico incidente viennese e della sua stoica resistenza nel superare difficoltà che forse ad altri sarebbero risultate fatali, da un punto di vista sia fisico sia spirituale.
Non potendo presenziare di persona, Gianfranco de Turris ha comunque tenuto a mandare un testo che è stato tradotto in russo e letto ai molti convenuti, i quali dopo la presentazione sono intervenuti con domande e interventi, relativi sia alla figura di Julius Evola sia al tradizionalismo in genere, indice di un crescente interesse intorno a queste tematiche. Riproduciamo qui la versione italiana del testo, intitolato La rivincita del barone e letto a San Pietroburgo da Daniil Zhitenev, ricercatore presso l’Accademia presidenziale e coautore (insieme a Moiseev) di un articolo accademico su Evola nella Grande Enciclopedia Russa.

FJE

Quando si dice la beffa della Storia!
Il lettore russo di questo mio libro, che vede la luce grazie al fattivo interessamento di Dmitry Moiseev, deve ricordare che Julius Evola scrisse nel 1928, quando aveva trent’anni, un famoso saggio, Americanismo e bolscevismo, che poi divenne, col titolo emblematico Il ciclo si chiude, la parte conclusiva della sua opera principale, Rivolta contro il mondo moderno del 1934, dove USA e URSS venivano indicate come le due branche della tenaglia che stavano per stritolare ideologicamente e materialmente l’Europa. Erano due ideologie avversarie ma nella sostanza uguali, come spiegava Evola nel suo saggio, per motivi uguali e diversi, della Tradizione.
Ebbene, cari amici russi, una novantina di anni dopo la Storia fa apparire ai miei occhi queste due nazioni, secondo Evola simbolo della anti-Tradizione, come quelle in cui più si sta manifestando un interesse per il filosofo romano, massimo esponente del “tradizionalismo integrale” insieme a René Guénon, sia con la traduzione di molte sue opere, sia con un vasto interesse critico positivo.
Si veda il caso di questo mio libro, Un filosofo in guerra, che viene presentato oggi: uscito in Italia nel 2015, ha avuto quattro edizioni sempre ampliate con nuovi documenti e testimonianze, l’ultima delle quali data alle stampe pochi mesi fa. Dopo la sua traduzione inglese, che ha suscitato un ampio dibattito negli ambienti del pensiero conservatore e anticonformista americano, ora il mio saggio appare nella Federazione Russa, non più Unione Sovietica, poco dopo la ristampa in ottime edizioni rilegate di importanti testi evoliani: Arte astratta, Saggi sull’Idealismo magico, L’Operaio nel pensiero di Ernst Jünger, L’arco e la clava e Cavalcare la tigre, tutte opere che permettono ai lettori di lingua russa di comprendere bene il pensiero poliedrico e profondo del pensatore italiano con il supporto di giovani studiosi di Mosca e San Pietroburgo di orientamento tradizionale sotto la guida di Dmitry Moiseev, curatore della edizione russa di Un filosofo in guerra.
Sono i paradossi della Storia, che non procede secondo una linea retta che progredisce senza fine, come in genere si pensa, ma è qualcosa di ben più complesso e diverso, come lo stesso Evola insegnava. Una vera e propria rivincita del Barone, a quasi mezzo secolo dalla sua scomparsa fisica.